BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

giovedì, settembre 12, 2013

La Risata Dentro Al Tunnel.

Seicentosettanta pagine di Michael Jackson, volatilizzatesi per lo più in quel della Barcelonata, sono finite ieri. Un colpo durissimo. La vicenda umana del King mi ha appassionato oltre ogni previsione; quando la narrazione si stava avvicinando alla fatidica data della morte di Michael, tremavo ogni volta che giravo pagina, sperando inconsciamente che alla fine ce la facesse, che si salvasse. Che arrivasse un supereroe, un miracolo, un che cazzo ne so. Mi rendo conto che è un atteggiamento quantomeno bizzarro, e controproducente. La domanda che quel puttanone di Carrie Bradshaw vi farebbe in questo momento è: ha senso sperare, quando conosci già il finale di una storia?

E poi, bè, è successo qualcosa che ha dell'incredibile. Più che incredibile, direi assurdo. Ho ascoltato distrattamente le note di questa canzone. Proveniva dal bagno, lei in doccia io sul letto, intento con la vita di Michael. Non sentivo bene, non capivo. Ogni giorno quelle note, sembravano familiari ormai, mi prendevano. Torno a Milano e mentre percorro via dei Missaglia, poco prima del tram deragliato passano la canzone, così me la ascolto tutta dall'inizio alla fine, e ne sono felice perchè finalmente la posso giudicare bene. Il mio obiettivo, chiaramente, è quello di trovarne i difetti, e spargere al mondo il mio disprezzo per il testo e per colui che l'ha scritto. Invece, straordinariamente, mi faccio acchiappare. Non come la vita del King, certo, ma come mai mi era successo con questo particolare cantante. Torno a casa, cerco la canzone su Youtube, e me la ascolto in repeat almeno una decina di volte. Bella, penso. Questa canzone di Ligabue è proprio bella, mi piace.

Ora. Quelli di voi che sanno, sono pregati di aiutarmi. Gli altri... presto sapranno.

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