BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

lunedì, dicembre 04, 2006

Il Tuo Sguardo Mi Uccide.

Ogni tanto capitano quei weekend in cui non vai nemmeno a vedere l'Inter allo stadio e non ti cambia un granchè. Anzi. Benedetto il Varanone che mi ha paccato, altrimenti avrei dovuto paccarlo io.
Capitano le serate in cui preferisci il freddo di una panchina al parco, con la cricca di ragazzetti che fanno casino in lontananza ("Ciccio, Ciccio nella mmerda!"), piuttosto che un locale tranquillo e confortevole (ottima musica, tra l'altro). Perchè i discorsi, gli abbracci, quello sguardo che uccide (venature di giallo...), i piccoli gesti ti portano lontano, al caldo... e a fine serata ti si saranno anche ghiacciati i piedi, ma ne è valsa la pena.
Capitano quelle domeniche in cui il cielo ti asseconda e ti piange addosso, e non resta altro da fare che godersi la purificazione: al massimo mi metto su il cappuccio ma di certo non mi nascondo, non scappo via, questa pioggia è tutta per me.
Capita di riascoltare una canzone dimenticata da anni, e se qualcuno non apprezza Irene Grandi si dovrà ricredere.
E poi capitano foto come queste che mi fanno pensare:


ha sempre avuto ragione Riki, lui sostiene da quando mi conosce che ho la camminata impostata da zarro del Giambellino... non che questa cosa mi giunga nuova, appunto... perchè la tabbozzaggine è dentro di me, non è una scelta estetica casuale... quanta gente negli anni mi ha rimproverato di essere troppo tabbozzo... ih ih ih... tra l'altro, ieri sera mi hanno dato del disadattato sociale (d'altra parte quella famosa volta al Mac in Pagano mi avevano scambiato per un pusher, Silvi do you remember?), ed io ho risposto utilizzando un insegnamento appreso da pochissimo tempo: il modo in cui mi vesto è un modo di comunicare, di esprimere me stesso; ed io in giro voglio portare il mio quartiere.

Alla fine, voglio dire, è incredibile sta foto. Dai, cazzo, cammino troppo da tabbozzo. (ma immaginatemi, anzichè con lo smanicato bordeaux che Marina tanto odia, con il piumino bianco della HellyHansen e la cresta... sarebbe troppo, lo ammetto...)

3 Comments:

  • At 04 dicembre, 2006 08:28, Anonymous Anonimo said…

    ...certo che anche il felpino gggiallo non scherza...già è la camminata la vera portatrice del nonstro essere tamarri...quell'andatura mai incerta, molleggiata morbida e "scivolata" che ti accompagna dai tempi delle medie (periodo in cui in un ragazzo solitamente si manifesta la "Tamarraggine"...e il bello è che più ti senti sciallato più la tua camminata è tamarra...ahhh lo sciallo...

     
  • At 04 dicembre, 2006 20:05, Blogger il capitano said…

    ....Varano alle medie non ti conoscevo ancora, ma al liceo sei stato nell'ordine:
    -tamarro
    -pettinato
    -trasanda (ma con stile)
    -pettinato

    ....il problema è che sei tamarro dentro.

    JOE...tu sei un tamarro e basta....
    però quando mi chiami perchè non mi hai ancora sentito nè visto su messenger.....fa un gran piacere!


    Nikodejan CAPITANO ispirato

     
  • At 04 dicembre, 2006 22:40, Blogger Joe Rokocoko said…

    ehehhe l'andatura mai incerta... il sentirsi sciallato... il lato tabbozzo viene fuori nelle giornate migliori (tipo quella volta famosa con berinoff, ah ah ah)

     

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