La Sfida.
(avvertenza per tutte le signorine che frequenteggiano il mio blog: questo post parlerà di calcio. però non scappate, vi prego. ricordatevi che il calcio prima di essere uno sport è un'emozione. e a voi gentili donzelle le emozioni interessano...)
Dunque oggi pomeriggio ero agli allenamenti dei miei mitici bambinetti.
Si fanno le sei, e scatta il momento della partitella. Prendo otto "ragazzi", delimito il campo con i cinesini, e via, un bel quattro contro quattro con le porticine piccole, così non possono tirare da lontano ed imparano a passarsi la palla (Zdenek, so che mi stai leggendo: contattami che vorrei diventare il tuo vice) (Ok, voi donzelle questa battuta non la potete capire, ma non fatene una tragedia, non la capirà nemmeno il Bagnino Pizzettato).
Faccio le squadre, ed ecco che sento il Potere che mi pervade la mente. Eh sì, perchè dividerli in due squadre è un atto di estrema importanza. Posso decidere il loro destino col solo gesto di buttare una casacca in faccia all'uno piuttosto che all'altro.
Eccoli trepidanti in attesa di sapere come si formeranno le squadre. Ed ecco l'insana idea di mettere in atto su un campetto di calcio nientemeno che l'eterna sfida tra il Male il Bene; eh sì, perchè metto i quattro più bravi, che sono tra l'altro tutti difensori, da una parte, e dall'altra i quattro più scarsi, tre dei quali peraltro giocano abitualmente nel ruolo di attaccante.
Sarà una sfida massacrante, uno scontro fra le tenebrose forze del Male, rappresentate da quattro individui che non saranno mai una squadra perchè troppo intenti a pensare a loro stessi, e le gioiose e pacifiche forze del Bene, che andranno in campo sotto forma di quattro bambini amici tra di loro ed uniti per la vittoria.
Non ci può essere storia. Da che mondo è mondo si sa che nelle partitelle tra Difesa e Attacco hanno sempre la meglio i difensori. Impossibile stare a spiegare perchè, è così e basta. I difensori sono più attenti, sono più disponibili al sacrificio, conoscono la solidarietà, l'abnegazione (come direbbe Sandreani). Gli attaccanti no, giocano solo quando hanno la palla tra i piedi. Questa partitella non può avere storia. Voglio proprio godermela la disfatta dei "cattivi".
Invece qualcosa non va. Gli Attaccanti, con il loro modo sprezzante di affrontare la partita, si buttano subito in avanti e non fanno ragionare i Difensori, che si trovano spiazzati, non riescono ad organizzarsi. Il Male attacca da tutte le parti, è un assedio, ed è incredibile! Se solo la Difesa buttasse la palla in avanti! Farebbe sicuramente gol, il Male non si preoccupa di salvare la porta. No, il Male attacca e va in vantaggio. Per il Bene è una mazzata, ma gli Angioletti non si scompongono. Si organizzano e trovano il pareggio. Si va avanti fino a due minuti dalla fine, il risultato è di 2-2. Il Male sta giocando molto meglio del previsto, ma ora il Bene si è ripreso. Sento una folata di vento improvvisa, le nuvole viaggiano veloci sopra il campo, non so più nemmeno se ci troviamo in questa dimensione. La sfida è epica.
Il gol è nell'aria. Perchè alla fine, dai, il Bene deve vincere, si sa, ed in questo caso se lo meriterebbe proprio. Sta giocando meglio, non ce n'è.
Ma questo è un post che parla di calcio, l'ho scritto prima. Ed il calcio è di per sè crudele, si sa (non c'è bisogno di essere interista per capirlo. Se dico Istanbul mi capisce anche l'altra sponda del Naviglio, o sbaglio?). Questa crudeltà insita nel giuoco stesso pone, in effetti, in grosso vantaggio i Cattivi.
Che infatti, clamorosamente, inaspettatamente e perentoriamente passano in vantaggio grazie al guizzo di E.T. detto il "Pistolero", un attaccante sul quale sorvolerei, così soprannominato in onore di Roy Makaay, un tizio capace di non andare in gol per non so quante partite consecutive (una roba tipo oltre mille minuti di astinenza).
E' un guizzo. E' sempre questione di un guizzo. Un rovescio della fortuna, un dribbling secco, un tiro. Il Male segna, ecco che esultano tutti, corrono ad abbracciare il Pistolero, che inorgoglito dal gol si impettisce, mostra la faccia incazzosa, carica di agonismo, di cattiveria calcistica. Si fa abbracciare ma non abbraccia, tipico atteggiamento da uomo vissuto, alla Marc Lenders per intenderci. Ma ecco che il Pistolero compie il gesto che non t'aspetti. Alza lo sguardo al cielo e col dito indica che dedica il gol a qualcuno là in alto. I suoi compagni gli chiedono per chi è.
"E' per il mio pesciolino rosso, che è morto ieri sera. Si chiamava Bibi. Dovevo segnare per lui".
E questa è la storia. Il Male ha vinto e grazie al gol di un... Buono. Eh sì, è così. Perchè un gesto tanto nobile può essere fatto soltanto da un rappresentate del Bene, è chiaro. Quindi, vedendola in quest'ottica, il Bene ha comunque vinto. E lo ha fatto riuscendo a controbattere l'eterna legge della Difesa che batte l'Attacco.
Il Pistolero, l'attaccante del Male dai buoni sentimenti, ha sovvertito ogni meccanismo precostituito. Ha dato la vittoria all'Attacco, al Male, ma subito dopo l'ha negato, dimostrandosi a tutti gli effetti un degno rappresentante del Bene.
Quando ho fischiato la fine della partita ho sentito ancora una folata di vento. Non c'erano più nuvole nel cielo, ma una scia luminosa che spariva velocemente all'orizzonte.
Non ho la certezza di cosa voglia dire tutto quello che è successo oggi pomeriggio. So però che il Bene ha vinto, e che per un bel po' non lo metterò alla prova.
Grazie Pistolero.
(nella foto: l'abbraccio tra Rijkaard e Messi è stato uno dei momenti più intensi della sfida tra Barcellona e Chelsea di qualche settimana fa. Perchè una partita di calcio non è soltanto uno scontro fra due squadre... ma è l'insieme delle vicende e delle storie personali di ventidue Uomini...)
Dunque oggi pomeriggio ero agli allenamenti dei miei mitici bambinetti.
Si fanno le sei, e scatta il momento della partitella. Prendo otto "ragazzi", delimito il campo con i cinesini, e via, un bel quattro contro quattro con le porticine piccole, così non possono tirare da lontano ed imparano a passarsi la palla (Zdenek, so che mi stai leggendo: contattami che vorrei diventare il tuo vice) (Ok, voi donzelle questa battuta non la potete capire, ma non fatene una tragedia, non la capirà nemmeno il Bagnino Pizzettato).
Faccio le squadre, ed ecco che sento il Potere che mi pervade la mente. Eh sì, perchè dividerli in due squadre è un atto di estrema importanza. Posso decidere il loro destino col solo gesto di buttare una casacca in faccia all'uno piuttosto che all'altro.
Eccoli trepidanti in attesa di sapere come si formeranno le squadre. Ed ecco l'insana idea di mettere in atto su un campetto di calcio nientemeno che l'eterna sfida tra il Male il Bene; eh sì, perchè metto i quattro più bravi, che sono tra l'altro tutti difensori, da una parte, e dall'altra i quattro più scarsi, tre dei quali peraltro giocano abitualmente nel ruolo di attaccante.
Sarà una sfida massacrante, uno scontro fra le tenebrose forze del Male, rappresentate da quattro individui che non saranno mai una squadra perchè troppo intenti a pensare a loro stessi, e le gioiose e pacifiche forze del Bene, che andranno in campo sotto forma di quattro bambini amici tra di loro ed uniti per la vittoria.
Non ci può essere storia. Da che mondo è mondo si sa che nelle partitelle tra Difesa e Attacco hanno sempre la meglio i difensori. Impossibile stare a spiegare perchè, è così e basta. I difensori sono più attenti, sono più disponibili al sacrificio, conoscono la solidarietà, l'abnegazione (come direbbe Sandreani). Gli attaccanti no, giocano solo quando hanno la palla tra i piedi. Questa partitella non può avere storia. Voglio proprio godermela la disfatta dei "cattivi".
Invece qualcosa non va. Gli Attaccanti, con il loro modo sprezzante di affrontare la partita, si buttano subito in avanti e non fanno ragionare i Difensori, che si trovano spiazzati, non riescono ad organizzarsi. Il Male attacca da tutte le parti, è un assedio, ed è incredibile! Se solo la Difesa buttasse la palla in avanti! Farebbe sicuramente gol, il Male non si preoccupa di salvare la porta. No, il Male attacca e va in vantaggio. Per il Bene è una mazzata, ma gli Angioletti non si scompongono. Si organizzano e trovano il pareggio. Si va avanti fino a due minuti dalla fine, il risultato è di 2-2. Il Male sta giocando molto meglio del previsto, ma ora il Bene si è ripreso. Sento una folata di vento improvvisa, le nuvole viaggiano veloci sopra il campo, non so più nemmeno se ci troviamo in questa dimensione. La sfida è epica.
Il gol è nell'aria. Perchè alla fine, dai, il Bene deve vincere, si sa, ed in questo caso se lo meriterebbe proprio. Sta giocando meglio, non ce n'è.
Ma questo è un post che parla di calcio, l'ho scritto prima. Ed il calcio è di per sè crudele, si sa (non c'è bisogno di essere interista per capirlo. Se dico Istanbul mi capisce anche l'altra sponda del Naviglio, o sbaglio?). Questa crudeltà insita nel giuoco stesso pone, in effetti, in grosso vantaggio i Cattivi.
Che infatti, clamorosamente, inaspettatamente e perentoriamente passano in vantaggio grazie al guizzo di E.T. detto il "Pistolero", un attaccante sul quale sorvolerei, così soprannominato in onore di Roy Makaay, un tizio capace di non andare in gol per non so quante partite consecutive (una roba tipo oltre mille minuti di astinenza).
E' un guizzo. E' sempre questione di un guizzo. Un rovescio della fortuna, un dribbling secco, un tiro. Il Male segna, ecco che esultano tutti, corrono ad abbracciare il Pistolero, che inorgoglito dal gol si impettisce, mostra la faccia incazzosa, carica di agonismo, di cattiveria calcistica. Si fa abbracciare ma non abbraccia, tipico atteggiamento da uomo vissuto, alla Marc Lenders per intenderci. Ma ecco che il Pistolero compie il gesto che non t'aspetti. Alza lo sguardo al cielo e col dito indica che dedica il gol a qualcuno là in alto. I suoi compagni gli chiedono per chi è.
"E' per il mio pesciolino rosso, che è morto ieri sera. Si chiamava Bibi. Dovevo segnare per lui".
E questa è la storia. Il Male ha vinto e grazie al gol di un... Buono. Eh sì, è così. Perchè un gesto tanto nobile può essere fatto soltanto da un rappresentate del Bene, è chiaro. Quindi, vedendola in quest'ottica, il Bene ha comunque vinto. E lo ha fatto riuscendo a controbattere l'eterna legge della Difesa che batte l'Attacco.
Il Pistolero, l'attaccante del Male dai buoni sentimenti, ha sovvertito ogni meccanismo precostituito. Ha dato la vittoria all'Attacco, al Male, ma subito dopo l'ha negato, dimostrandosi a tutti gli effetti un degno rappresentante del Bene.
Quando ho fischiato la fine della partita ho sentito ancora una folata di vento. Non c'erano più nuvole nel cielo, ma una scia luminosa che spariva velocemente all'orizzonte.
Non ho la certezza di cosa voglia dire tutto quello che è successo oggi pomeriggio. So però che il Bene ha vinto, e che per un bel po' non lo metterò alla prova.
Grazie Pistolero.
(nella foto: l'abbraccio tra Rijkaard e Messi è stato uno dei momenti più intensi della sfida tra Barcellona e Chelsea di qualche settimana fa. Perchè una partita di calcio non è soltanto uno scontro fra due squadre... ma è l'insieme delle vicende e delle storie personali di ventidue Uomini...)
9 Comments:
At 24 marzo, 2006 09:28, Anonimo said…
grazie per averci racontato questa appassionante e commuovente storia calcistica: i contenuti epici e il tuo immancabile stile l'hanno resa affascinante anche a una donzella, che di calcio non si intende!
posso dire poi che ognuno di noi ha delle passioni che magari non sono condivise dagli altri, ma che a volte regalano emozioni talmente incredibili che non si può fare a meno di raccontarle.
At 24 marzo, 2006 10:46, Joe Rokocoko said…
direi che hai decisamente colto nel segno. ci sono emozioni che non si possono non raccontare.
At 24 marzo, 2006 13:52, Anonimo said…
Caro vice, il bene non ha vinto solo perchè nei difensori non c'era Tommy U.! Sai che oltre agli schemi è in grado di sbiellare anche le storie a lieto fine...
At 24 marzo, 2006 14:17, Anonimo said…
la battuta in effetti non l'ho capita. ma il post era molto bello.
bravo mark...
At 24 marzo, 2006 14:27, Joe Rokocoko said…
tommy U avrebbe vinto facilmente da solo contro gli altri otto. è una forza della natura, ed essendo biondo con gli occhi azzurri è per forza un Buono. lo vedi, il Bene vince sempre.
e se ci pensi anche J.R., futuro campione dell'Eintracht Francoforte, era biondo e di modi gentili...
uh, ma se ha commentato il Bagnino, allora il post doveva avere qualcosa di straordinario...
At 24 marzo, 2006 15:27, fayna said…
sono contento che abbiano vinto i più scarsi, sono contento che abbiano vinto gli attaccanti, e sono contento che a bibi sia stato dato il riconoscimento che gli spettava. Anche se dubito (ma non diteglielo al pistolero) che i pesci rossi vadano in cielo. Gli unici animali acquatici che trasmigrano secondo me sono delfini e gamberetti. Mmhhllllllll, gam-be-ret-ti...
At 24 marzo, 2006 15:47, krepa said…
Non sottovalutate la classe del Pistolero, l'unico che mi emoziona ballando "anvedi come balla Nando..."
Lui la sa lunga...
Un minuto di silenzio per il suo pesciolino....
At 24 marzo, 2006 17:31, Anonimo said…
mi è quasi scesa la lacrima....che figo sto bambino....oh ma allora se c'era un buono nella squadra dei cattivi forse c'era pure un malvagio nella squadra dei buoni...mmhh
At 24 marzo, 2006 23:52, Anonimo said…
....posso dire solo una cosa dopo aver letto questo post.
ATTACCALO!
Nikodejan
P.S. non so perchè mi trovo in questa casa...aiuto.....ma tu chi sei?
Posta un commento
<< Home