Listen Sugar.
C'è sto pezzo di Eric Prydz di nove minuti che se lo sente il Bagnino impazzisce. Mi ricorda lo scambio di porte di Nick a Travedona, vai a capire il perchè. Sì, c'è sempre un perchè ma spiegarlo sarebbe spiegare il mare. E a Travedona c'è il lago. Che poi non ci siamo mai andati al lago, e vai a capire il perchè. Bè, c'è sempre un perchè, ed in effetti sarebbe abbastanza semplice spiegarlo. Ma chi c'ha voglia? Io un po'. Ma di andare a salutare la Cami insieme a Nick più che altro, e di ascoltare questo pezzo di Eric Prydz all'infinito, che quando il Bagnino lo sentirà impazzirà. Che poi il Bagnino è già sbinato di suo eh. Un minuto e mezzo ancora, e cosa non è sto pezzo mammamia. Ora c'è Sugar di Armand van Helden, niente di male ma non c'è paragone. Come questo venti luglio, che è il compleanno del Varanone e dell'ex-Divina. Auguri eh. Ma dico, non si potranno mica paragonare i due festeggiati? Che poi, al Varanone la festa gliel'abbiamo fatta noi a sorpresa, e lui tutto imbabbito non ci aveva nemmeno visti lì davanti al Joe Pena's. Meglio così, ah ah. Ma convincersi che tutto andrà a posto, no, proprio non ci sto riuscendo. Anche Armand van Helden merita di brutto, devo ammetterlo. Listen sugar, listen sugar, listen sugar sugar sugar sugar sugar sugar sugar sugar sugar sugar sugar... dissolvenza...
Uh, Illusion di Benny Benassi. Tamarrissima nell'anima, proprio come quelli che conservano le Buffalo come un cimelio prezioso. Ma chissà poi perchè? Bè, una spiegazione c'è sempre, ormai lo sapete. Ma quelle scarpe sono il mio 1997/98, c'è altro da aggiungere? Certo che sì, mentre aspetto una telefonata che non arriverà e tento di mettere in ordine le cose che ho da fare nelle prossime tre ore. Ma chi ce la fa? Non certo io, che perdo tempo ascoltando Illusion, e chi lo sa perchè sto pezzo si chiama proprio così. I wanna be an illusion, I wanna be an emotion, io la adoro la dance perchè in fin dei conti parla sempre d'amore, e se i tabbozzi sono tutti romantici ci sarà un perchè ma stavolta l'ho già spiegato. Questo remix non finisce più ma va bene così, c'ho il trauma dell'abbandono, ah ah. Ma proprio convivendo con questo trauma ho scoperto le risorse più nascoste, che tirarsi fuori dagli sbattimenti è sempre difficile come la prima volta (perchè c'è sempre una prima volta ed è durissima), e l'eterno ripresentarsi di queste situazioni alla fine mi farà pure sorridere. Ieri riascoltare Always Hardcore ha regalato momenti di affratellamento tra me, il Varanone e Silvietto, perchè il passato tabbozzo unisce nel profondo, e la chiave di tutto in fondo è proprio questa. Non si può spiegare il mare, ma dipingere la mia anima può essere comunque un buon inizio. Ora ci vorrebbe Heartbeats. Ten days of perfect tunes, the colors red and blue, we had a promise made, we were in love. Io la adoro la dance.
1 Comments:
At 20 luglio, 2007 18:59, Anonimo said…
"dipingere l'anima"...quanto cazzo avevo ragione quando ti ho nominato Poeta e ora so di doverlo scrivere anche con la P maiuscola...e non è una velleità ma una forma di riconoscenza incredibile...almeno da parte mia che faccio fatica a leggere qualunque libro ma non mi stancherò mai di leggere il tuo...mi aspetto la birra a questo punto...ihihih...bacio
Posta un commento
<< Home