martedì, maggio 26, 2009
Bisognerebbe avere un po' più d'amore per la verità. Volersi bene per tanto tempo è difficile, sopportarsi lo è ancora di più. Mantenendo una certa coerenza però, le difficoltà e le delusioni spariscono. Coerenti. Giusti. Rispettosi. Vorrei che i miei amici fossero tutti così; mi accorgo invece che la predisposizione maggiore è quella al rancore, allo spargimento di merda e infamia, al dimenticare le cose belle e mettere in risalto gli errori altrui. Mi piacerebbe poter parlare liberamente e far saltare il banco, ma credo troppo in un bene superiore che prima o poi trionferà. E' inutile chiedere a chicchessia di farsi un esame di coscienza, quando questa parola è sconosciuta. Forse l'errore è stato far finta di non sapere chi avevamo di fronte. Beato colui che vive di certezze, perchè non si rende conto di ciò che gli accade intorno.
lunedì, maggio 25, 2009
Mi Sono Sbagliato Di Nuovo.
Eh già, perchè il luogo più triste della Terra (sportivamente parlando) ieri pomeriggio era il Sant'Elia, dove il nostro eroe Nicolas Burdisso si è prodotto in una giocata da brivido (entrata folle in scivolata con Cossu che lo dribbla a otto metri di distanza e poi insacca facilmente la palla in rete). Ancora protagonista, ancora sconfitti con lui in campo. Stavolta non conta per la classifica, ma per la mia statistica sì.
domenica, maggio 24, 2009
Mi Sbagliavo Alla Grande.
San Siro oggi pomeriggio si è trasformato nel luogo più triste della Terra (sportivamente parlando, s'intende). Contestato Paolo Maldini alla sua partita d'addio. Complimenti ai cugini. Dopo un'annata avara di emozioni, di tituli e celebrazioni, l'unica occasione per festeggiare e stringersi intorno alla squadra è stata mandata a puttane così, in mondovisione. Che dire: i pagliacci non sempre fanno ridere.
mercoledì, maggio 20, 2009
Vivere Di Illusioni: Del Perchè i Cugini Non Accettano La Loro Stagione Da Zero Titoli
Ho sempre pensato -anzi, l'ho sempre saputo- che essere interisti temprasse lo spirito. I mean, anni e anni di soprusi portati avanti dai gobbi con la semi-complicità dei cugini hanno segnato la giovinezza di molti; e mi ci metto dentro anch'io fra quei poveri sfortunelli. Quando sento parlare di scudetti di cartone e cazzate del genere penso "ma tutta questa gente così intelligente e arguta dov'era il 26 aprile del 1998?" La risposta è scontata: erano lì a dividersi gloria e onore, tra sorrisetti e pacche sulle spalle. D'altra parte, se dei gobbi non vale nemmeno la pena di parlare, dei bastardirossoneri ho sempre ammirato la loro ingordigia europea. Non si sono lasciati scappare un cazzo, eccezion fatta per quella magica ed indimenticabile notte del 25 maggio. Ma tant'è, il Bbilan ha dominato in Europa e per molto tempo gli odierni rosiconi potranno vantarsi della loro bacheca. FINE DELLA STORIA.
Eh già, perchè oggi la giovinezza sfortunata E' DEGLI ALTRI. Oggi le squadre senza un minimo di progetto per il futuro sono le altre. Oddio, non che in casa Inter regni l'ordine, però quantomeno qualcosa di solido l'abbiamo piantato. La juve non ha manco l'allenatore. Il BBilan sta cominciando a guardarsi intorno ma se vende Kakà -Perez è un megalomane, lo sappiamo- avrà poco da dire ancora per un po' di tempo. Altre pretendenti? Non siamo ridicoli. Qui se Moratti trattiene Ibra sono cazzi da cagare per tutti almeno per un anno (almeno, o al massimo). A proposito di Ibra, tra l'altro, mi piacerebbe spiegare perchè spero con tutte le forze che venga ceduto, ma ora non ho tempo. Voglio solo pensare a quanto cazzo stanno rosicando gli anti-interisti di tutta Italia. Porca troia, ma quanto cazzo ci stanno rimanendo sotto? Non gli pare possibile che per il terzo anno consecutivo siamo lì a festeggiare... e invece, goduria immensa, è proprio così.
E come sempre, nei momenti belli, uno sguardo al passato è quantomeno doveroso. Perchè proprio ricordando quei brutti momenti oggi riesco a godere maggiormente di queste vittorie. La sera del 5 maggio io e il Krepa ci mangiammo una pizza e per mezz'ora non riuscimmo a scambiarci una parola, seduti l'uno di fronte all'altro. Sabato notte, in Duomo, non abbiamo certo dialogato dei massimi sistemi, ma in quell'abbraccio stritolante c'era il ricordo di quell'infausta giornata. Un sassolino via l'altro, le delusioni del passato vanno sbiadendosi sempre più: le annate da zero titoli hanno temprato la mente e l'anima. Oggi tocca a voi, padroni di un calcio finto che non c'è più, rosicare, vivere di ricordi, arrampicarvi sugli specchi sperando in un domani migliore, sognando disastri altrui e disfatte impensabili. Oggi gli sfigatelli siete voi. La ruota continua a girare, la palla è sempre rotonda, ma non illudetevi.
E come sempre, nei momenti belli, uno sguardo al passato è quantomeno doveroso. Perchè proprio ricordando quei brutti momenti oggi riesco a godere maggiormente di queste vittorie. La sera del 5 maggio io e il Krepa ci mangiammo una pizza e per mezz'ora non riuscimmo a scambiarci una parola, seduti l'uno di fronte all'altro. Sabato notte, in Duomo, non abbiamo certo dialogato dei massimi sistemi, ma in quell'abbraccio stritolante c'era il ricordo di quell'infausta giornata. Un sassolino via l'altro, le delusioni del passato vanno sbiadendosi sempre più: le annate da zero titoli hanno temprato la mente e l'anima. Oggi tocca a voi, padroni di un calcio finto che non c'è più, rosicare, vivere di ricordi, arrampicarvi sugli specchi sperando in un domani migliore, sognando disastri altrui e disfatte impensabili. Oggi gli sfigatelli siete voi. La ruota continua a girare, la palla è sempre rotonda, ma non illudetevi.
martedì, maggio 19, 2009
Diciassette A Uno.
Il momento più bello della festa -una festa aspettata per lungo tempo, tra mille dubbi che si sono poi sciolti come neve al sole- è stato senza dubbio il brindisi; o meglio, il discorso al momento del brindisi.
Siamo lì in undici, piacevolmente ammassati ed accaldati com'è nella tradizione; ormai mi ci sto abituando. Poi Giggi chiede un attimo di attenzione e prende la parola. "Questa bottiglia mi è stata regalata da una persona importante un po' di anni fa. Abbiamo deciso di aspettare un'occasione speciale per aprirla... ed oggi ci sembrava il giorno adatto."
Non siamo in undici allora, ma in dodici.
Aurora questo ancora non lo sa. Ma io posso commuovermi.
Siamo lì in undici, piacevolmente ammassati ed accaldati com'è nella tradizione; ormai mi ci sto abituando. Poi Giggi chiede un attimo di attenzione e prende la parola. "Questa bottiglia mi è stata regalata da una persona importante un po' di anni fa. Abbiamo deciso di aspettare un'occasione speciale per aprirla... ed oggi ci sembrava il giorno adatto."
Non siamo in undici allora, ma in dodici.
Aurora questo ancora non lo sa. Ma io posso commuovermi.
lunedì, maggio 18, 2009
E Sono Diciassette.
Io me lo ricordo, il diciassettesimo dei bastardirossoneri. Una domenica pomeriggio di sole in quel di Vighignolo, coi miei mitici bambinetti del '96, le notizie via sms su Milan-Roma che decise il campionato. Mi ricordo il ritorno verso casa, immerso in quel traffico di bandiere e strombazzamenti festanti. Mi ricordo quella sgradevole sensazione: "cazzo, sti bbastardi sono a diciassette, e porcammerda noi siamo ancora a tredici. Ma figa lurida bastarda, ma quando cazzo li riprendiamo?"
giovedì, maggio 14, 2009
Right On/2.
Poi cosa succede, che mentre la SexyMorosona si alza posso godermi un po' meglio il video, e tutto preso dal ritmo, dalle immagini, dalla malinconia, mi abbandono -estasiato- a commenti estemporanei: guarda, guarda che bello, è stupendo, si è costruito il mega stereo capisci, la musica come metafora per spazzare via i problemi, fantastico, prima era un pupazzo e ora spacca il culo a tutti. La SexyMorosonaTuttofare replica con un laconico "musica come metafora? ma che cazzo stai dicendo???", allora cado un attimo dalle nuvole e torno a liquefarmi sul divano; giochicchio con la cannuccia del succo alla pera, mi lamento un po', le mordicchio le dita dei piedi, mi chiama Cristian ma non rispondo, vorrei non dover tornare a casa ma la 67 mi sta aspettando col motore acceso. Mi guardo un attimo in giro, stasera cercherò la canzone, ho voglia di suonare ma manca ancora tanto, troppo tempo.
Il Tempo E' Un Concetto Impossibile.
Joe Rokocoko dà indicazioni durante la partita al suo difensore centrale (età presunta: sette anni). "Teooooo vieni subito di qua, subito, subito, subitoooooo Teooooooo allargati, allargatiiiiiiiii Teoooooooo quando il portiere ha la palla ti devi allargareeeeeeee Teoooooo allargatiiiiiiiiiiiiii". Teo non si allarga ed il portiere non gli può passare la palla, quindi cominciamo l'azione dall'altro lato. Quando l'azione finisce, lo richiamo: "Teo, vieni qua ascolta. Quando il portiere ha la palla in mano, tu devi venire subito di qua, capito? (fa cenno di sì con la testa) Ok dai. Subito, capito? Ma Teo... subito vuol dire PRIMA DI SUBITO!"
Right On.
La SexyMorosonaStarnutosa cerca di distrarmi mentre mi svacco sul divano e mi godo i video di Last Blast o Chart Blast come cazzo si chiama sto programma di Mtv, si insinua tra me e la tv ma io mi divincolo (con la testa più che con gli occhi), vuoi questi cracker col prosciuttino morosone bello?, spe spe spe senti sto pezzo, pelle d'oca, Silicon Soul, Right on right on e quella melodia magica che potrebbe andare avanti per ore, l'avrò sentita in discoteca non so quante volte ed ogni volta sono impazzito perchè non sapevo come avrei fatto a ritrovarla, ora è qui, a una morosona di distanza, il prosciuttino coi cracker è fantastico, tu sei fantastica, Right on right on mi riempie l'anima, ora non mi resta altro che mandarla in repeat all'infinito, finchè il tempo non sarà evaporato. In questo pomeriggio di maggio, ancora una volta, "Life's too short to throw it all away, time's too short to throw it all away".
lunedì, maggio 11, 2009
NB16 La Merda Umana
Siamo in vantaggio 2-1 sul campo del Chievo, storicamente ostico e pregno di brutti ricordi (nel 2002 io c'ero). Vincere senza Ibra, con gol di Crespolino e Balotelli, è per me una goduria immensa. Così quello slavo del cazzo smorza un attimo i toni, e in serata bbilanisti e gobbi giocheranno per il nulla. E' una bella goduria vincere oggi, perchè togliamo al BBilan ogni tipo di velleità, di speranza. Siamo in vantaggio 2-1, ed è una goduria.
Poi entra Burdisso. Mi alzo e me ne vado, mi sdraio sul letto in attesa del gol del Chievo, che puntualmente arriva. Niente di nuovo sotto il sole. Due a due, proprio come sette anni fa. Ma stavolta rimaniamo a più sette, ed è un bel ragionare.
Poi entra Burdisso. Mi alzo e me ne vado, mi sdraio sul letto in attesa del gol del Chievo, che puntualmente arriva. Niente di nuovo sotto il sole. Due a due, proprio come sette anni fa. Ma stavolta rimaniamo a più sette, ed è un bel ragionare.
sabato, maggio 09, 2009
venerdì, maggio 08, 2009
giovedì, maggio 07, 2009
Come Caricare il Ragazzo In Modo Da Fargli Superare Le Avversità Della Vita
"E poi smettila cazzo con questa storia che tu devi essere buono e simpatico... BASTA! TU NON SEI BUONO, E SE PROPRIO VUOI SAPERLO, PER IL 99% DEL TEMPO SEI DI UN'ANTIPATIA UNICA! Per quello andiamo d'accordo. E non dire di noooo cazzo, fai battute di merda solo sulla Disney!!! Sì ok ora c'è anche la Dreamworks quindi almeno hai un po' variato... comunque dicevo... te la meni tanto col tuo cazzo di lavoro e rompi le palle a tutti! Però l'unico scultore di palloncini che conosco a parte te... GUARDA CASOOOOO... è un miliardo di volte più bravo di te e ti dà la merda in tutto. Fai schifo anche in quello! E non sei buono, ricordatelo! Togliti dalla mente sta cosa che tu devi essere sempre quello buono a tutti i costi, tollerante, magnanimo! Figa, una persona più maligna di te io non la conosco!!!"
martedì, maggio 05, 2009
Mi Sveglio Alle Sette Per Andare Alla Partita...
Siamo sul 5-0 per loro quando finalmente posso schierare Peppe detto "Lanzafame". Vai dentro con la maglia numero dieci, anche se in distinta sei segnato col numero otto, perchè tu puoi fare quello che vuoi. Sei il nostro giocatore di fantasia, il risolutore. Sei arrivato all'appuntamento con un'ora di ritardo, ma lo stesso ti ho dato il permesso di venire a giocare. Mi sento buono stamattina, stiamo perdendo 5-0 ma va bene così. C'è il sole.
Peppe entra e, come sempre, cambia volto alla partita. Ora siamo noi arrembanti, creiamo occasioni e pericoli uno via l'altro. Peppe non ruba palloni, li sradica; non contrasta, devasta; non dribbla nemmeno, va dritto per la sua strada; non tira in porta, ma ci entra col pallone. 5-1, grande esultanza, in fin dei conti non tutto è da buttare, e con un po' di fortuna magari un altro gollettino lo possiamo fare.
Il nostro portiere non è d'accordo e, complici gli unici due svarioni di tutta la partita, porta il risultato sul 7-1. Non mi abbatto perchè so che senza questo ritardo, questa gestione dei cambi obbligata, il passivo sarebbe stato molto meno pesante. Urlo ai ragazzi di continuare a giocare come prima, ma Peppe si è innervosito, anche questo è nella norma. Una volta l'ho dovuto allontanare dall'allenamento perchè aveva letteralmente mandato KO Jodyno, un altro mio campione. Lo vedo nervoso, quand'ecco che si avventa su un avversario e gli rifila un calcio secco e potente sulla caviglia a palla ormai lontana. E qui io so esattamente cosa devo fare. "Chiedi scusa Peppe, chiedi subito scusa" gli urlo dalla panchina. Ma non basta.
Certo, questi piccoli tamarri che abbiamo come avversari hanno randellato i nostri tutta la partita senza mai essere ripresi dai loro allenatori, che hanno fatto bellamente finta di niente. Ma io non posso essere come loro. Non posso tenere in campo un giocatore che ha perso il controllo e può fare del male agli altri. Dopo otto minuti la partita di Peppe è finita. Lo richiamo in panchina. Essendo estroso e prepotente in campo, è sensibile e fragile fuori; sta per scoppiare in lacrime ed allora rinuncio a seguire gli ultimi minuti di partita per spiegargli la mia decisione. Ci facciamo una risata su sperando che non ricapiti nulla del genere.
Sono uscito con sette pere sul groppone ma la certezza di aver impartito una lezione di calcio a tutti quanti; giocatori, spettatori, allenatori e dirigenti. E certamente, anche a me stesso.
Peppe entra e, come sempre, cambia volto alla partita. Ora siamo noi arrembanti, creiamo occasioni e pericoli uno via l'altro. Peppe non ruba palloni, li sradica; non contrasta, devasta; non dribbla nemmeno, va dritto per la sua strada; non tira in porta, ma ci entra col pallone. 5-1, grande esultanza, in fin dei conti non tutto è da buttare, e con un po' di fortuna magari un altro gollettino lo possiamo fare.
Il nostro portiere non è d'accordo e, complici gli unici due svarioni di tutta la partita, porta il risultato sul 7-1. Non mi abbatto perchè so che senza questo ritardo, questa gestione dei cambi obbligata, il passivo sarebbe stato molto meno pesante. Urlo ai ragazzi di continuare a giocare come prima, ma Peppe si è innervosito, anche questo è nella norma. Una volta l'ho dovuto allontanare dall'allenamento perchè aveva letteralmente mandato KO Jodyno, un altro mio campione. Lo vedo nervoso, quand'ecco che si avventa su un avversario e gli rifila un calcio secco e potente sulla caviglia a palla ormai lontana. E qui io so esattamente cosa devo fare. "Chiedi scusa Peppe, chiedi subito scusa" gli urlo dalla panchina. Ma non basta.
Certo, questi piccoli tamarri che abbiamo come avversari hanno randellato i nostri tutta la partita senza mai essere ripresi dai loro allenatori, che hanno fatto bellamente finta di niente. Ma io non posso essere come loro. Non posso tenere in campo un giocatore che ha perso il controllo e può fare del male agli altri. Dopo otto minuti la partita di Peppe è finita. Lo richiamo in panchina. Essendo estroso e prepotente in campo, è sensibile e fragile fuori; sta per scoppiare in lacrime ed allora rinuncio a seguire gli ultimi minuti di partita per spiegargli la mia decisione. Ci facciamo una risata su sperando che non ricapiti nulla del genere.
Sono uscito con sette pere sul groppone ma la certezza di aver impartito una lezione di calcio a tutti quanti; giocatori, spettatori, allenatori e dirigenti. E certamente, anche a me stesso.
lunedì, maggio 04, 2009
Tutti Giovani, Non Mi Dire Che Ci Sei Anche Tu.
Vorrei passare dai dieci ai trenta
per non subire questa tortura
il primo amore, la prima casa
dover vestire quest'armatura
il primo amico che ti tradisce
o che magari tradisci tu
il primo treno che non ci sali
e che magari
non torna più.
per non subire questa tortura
il primo amore, la prima casa
dover vestire quest'armatura
il primo amico che ti tradisce
o che magari tradisci tu
il primo treno che non ci sali
e che magari
non torna più.