Calmante.
Un secondo prima, sono in ultimo banco con Pacio, in fondo sulla destra, di fianco al muro per appoggiarmi ben bene. Stiamo giocando di nascosto a carte, che la lezione di educazione tecnica a quest'ora non si può affrontare. Siamo splendidi nei nostri tredici anni. La professoressa Calmanti, sempre dolce e sensibile, ogni tanto divaga ed alleggerisce le ore con insegnamenti extra, che poi sono quelli che rimangono nel profondo. E sta succedendo proprio adesso. Alzo lo sguardo per controllare che non ci scopra intenti con le carte, e riesco a captare un discorso che mi entrerà in testa per non uscire più.
Vedete, voi ora non vedete l'ora di scendere gli scalini di questa scuola, per non risalirli mai più... perchè siete in terza e tra poche settimane finite le medie... e allora vi sembra di avere il mondo ai vostri piedi, ed è giusto... però un giorno, fidatevi, non vedrete l'ora di tornare a risalire quei gradini. E penserete con grande malinconia ai giorni passati qui, anche se ora vi sembra impossibile! Ah, come sognerete di tornare su questi banchi!
Un secondo dopo, sono al RanchRoberta in compagnia di due elementi che quel discorso, a meno che assenti, lo ascoltarono in diretta con le loro belle orecchie. E allora do un senso al nostro incontro senza raccontare -perlomeno non subito- questo aneddoto, per poi riproporlo nel momento più importante. Quello dopo i saluti. Quando non sai mai se ci sarà una prossima volta, tutti e tre insieme. Quando i commenti si diradano e rimangono i sorrisi, davanti ad un Montenegro con ghiaccio o un DiSaronno. Il Bagnino ha sempre odiato la mia ciclopica, abissale memoria. Odiata ed invidiata. Ma come fai?, mi chiede. Ed io posso solo rispondere che anch'io, di tanto in tanto, preferirei essere capace di dimenticare qualcosa, piuttosto che ricordare tutto.
Vedete, voi ora non vedete l'ora di scendere gli scalini di questa scuola, per non risalirli mai più... perchè siete in terza e tra poche settimane finite le medie... e allora vi sembra di avere il mondo ai vostri piedi, ed è giusto... però un giorno, fidatevi, non vedrete l'ora di tornare a risalire quei gradini. E penserete con grande malinconia ai giorni passati qui, anche se ora vi sembra impossibile! Ah, come sognerete di tornare su questi banchi!
Un secondo dopo, sono al RanchRoberta in compagnia di due elementi che quel discorso, a meno che assenti, lo ascoltarono in diretta con le loro belle orecchie. E allora do un senso al nostro incontro senza raccontare -perlomeno non subito- questo aneddoto, per poi riproporlo nel momento più importante. Quello dopo i saluti. Quando non sai mai se ci sarà una prossima volta, tutti e tre insieme. Quando i commenti si diradano e rimangono i sorrisi, davanti ad un Montenegro con ghiaccio o un DiSaronno. Il Bagnino ha sempre odiato la mia ciclopica, abissale memoria. Odiata ed invidiata. Ma come fai?, mi chiede. Ed io posso solo rispondere che anch'io, di tanto in tanto, preferirei essere capace di dimenticare qualcosa, piuttosto che ricordare tutto.
1 Comments:
At 28 ottobre, 2013 11:55, Vale said…
Hai sempre avuto una grande memoria e noi abbiamo sempre attinto da questa! Per tutti quelli come me che di memoria ne hanno zero, Grazie!
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