giovedì, febbraio 25, 2010
Ed è una sofferenza immane vedere Samuel Eto'o sbucciare quel pallone, a un metro dalla porta, come fosse una banana. Nessun intendimento razzista, o razziale, o xenofobo. Perchè porco cazzo non si può sbagliare un gol così, non si può davvero. Samuel dai. Ti prego.
martedì, febbraio 23, 2010
lunedì, febbraio 22, 2010
Come Dice Sempre il Mio Amico Bagnino, "Dundas Cafe: Cada Dia Una Historia".
Questa è bella.
Compleanno della Sylvie, quindi siamo ad Aprile 09.
Andiamo a mangiare in quel mitico agriturismo, poi ci mettiamo in macchina per dormire a Corvino. Sono con la Morosona, e saliamo sulla Skoda di TDC e MonnaChichina.
TDC fa partire il suo iPod, ed istantaneamente m'innamoro di una canzone.
Ma TDC non sa il titolo, o forse sì, o forse me lo farà sapere perchè l'ha sentita in un villaggio a Capo Verde dove si è divertito di brutto e il mare era bello però la canzone poi al limite in qualche modo la rintraccio. Io la canticchio per una settimana, ma non c'è verso di ritrovarla se non chiedendo a TestaDiCane.
Il tempo passa e mi dimentico, ovviamente. Ogni tanto riaffiora il ricordo di quella melodia, ma è fugace, imprendibile. E poi chi cazzo riesce a beccarlo, quel BennyBlanco dei miei coglioni, sempre preso a falsificare bilanci, alludere a sgravi, manovrine, scudi fiscali e via dicendo.
Sabato sera al Dundas, il peggior bar di Caracas in quel di via Gonin.
Cristian mi dice di mettere su un po' di musica, vado con la playlist Reggae+Sturie, si chiama così perchè dopo il reggae vengono sempre le sturie.
Una tipa s'innamora delle mie canzoni ed iniziamo a parlottare un po', le scrivo i nomi di un paio di pezzi su un fogliettino (Cuban Pete e Mi sono fatto da solo) (ogni pezzo sul mio iPod meriterebbe una storia, ma porcammerda raccontarle tutte sarebbe impossibile).
Più tardi parliamo ancora, mi chiede se conosco Goran Bregovic, ah ah ah mi chiede se conosco Goran, da non crederci, ridiamo e scherziamo, sia chiaro in maniera del tutto amichevole e non maliziosa (prima di parlare con lei, mi ero abilmente affratellato col suo boyfriend, un fratello di fede nerazzurra).
Allora le chiedo se ha qualcosa del genere balcanico-folk-ballabile-ritmato-etnico da consigliarmi, e lei mi dice che sta impazzendo per una cantante brasiliana che si chiama MHHMMEH MEHHME MHHEMHM... sì bè chiaro, non si chiama così, ma questo è quello che ho capito alle due di notte dopo svariate Carlsberg, due tequila sale limone e un chupito di vodka alla menta.
Dopo mezz'ora le chiedo se mi scrive su un foglietto qualche canzone della tipa brasiliana. "E scrivimi anche il suo nome va, che se no mi dimentico".
Stasera mi riconsegnano il pc, estraggo il biglietto dalla tasca dei jeans e digito su youtube il fatidico nome: IVETE SANGALO.
La prima canzone segnata sul foglietto si chiama Poeira. Cerco, clicco, comincio ad ascoltare. Inizialmente mi fa cagare, oltretutto la sto ascoltando con gli auricolari rotti, ne funziona solo uno. Ma mi convinco di ascoltare ancora un po', perchè la tipa era così convinta, e io voglio darle fiducia.
Ed è dopo circa un minuto che il cerchio si chiude. Poeira di Ivete Sangalo è la canzone che ho ascoltato sulla TestaDiCaneMobile dieci mesi fa.
E figa, sono contento.
Compleanno della Sylvie, quindi siamo ad Aprile 09.
Andiamo a mangiare in quel mitico agriturismo, poi ci mettiamo in macchina per dormire a Corvino. Sono con la Morosona, e saliamo sulla Skoda di TDC e MonnaChichina.
TDC fa partire il suo iPod, ed istantaneamente m'innamoro di una canzone.
Ma TDC non sa il titolo, o forse sì, o forse me lo farà sapere perchè l'ha sentita in un villaggio a Capo Verde dove si è divertito di brutto e il mare era bello però la canzone poi al limite in qualche modo la rintraccio. Io la canticchio per una settimana, ma non c'è verso di ritrovarla se non chiedendo a TestaDiCane.
Il tempo passa e mi dimentico, ovviamente. Ogni tanto riaffiora il ricordo di quella melodia, ma è fugace, imprendibile. E poi chi cazzo riesce a beccarlo, quel BennyBlanco dei miei coglioni, sempre preso a falsificare bilanci, alludere a sgravi, manovrine, scudi fiscali e via dicendo.
Sabato sera al Dundas, il peggior bar di Caracas in quel di via Gonin.
Cristian mi dice di mettere su un po' di musica, vado con la playlist Reggae+Sturie, si chiama così perchè dopo il reggae vengono sempre le sturie.
Una tipa s'innamora delle mie canzoni ed iniziamo a parlottare un po', le scrivo i nomi di un paio di pezzi su un fogliettino (Cuban Pete e Mi sono fatto da solo) (ogni pezzo sul mio iPod meriterebbe una storia, ma porcammerda raccontarle tutte sarebbe impossibile).
Più tardi parliamo ancora, mi chiede se conosco Goran Bregovic, ah ah ah mi chiede se conosco Goran, da non crederci, ridiamo e scherziamo, sia chiaro in maniera del tutto amichevole e non maliziosa (prima di parlare con lei, mi ero abilmente affratellato col suo boyfriend, un fratello di fede nerazzurra).
Allora le chiedo se ha qualcosa del genere balcanico-folk-ballabile-ritmato-etnico da consigliarmi, e lei mi dice che sta impazzendo per una cantante brasiliana che si chiama MHHMMEH MEHHME MHHEMHM... sì bè chiaro, non si chiama così, ma questo è quello che ho capito alle due di notte dopo svariate Carlsberg, due tequila sale limone e un chupito di vodka alla menta.
Dopo mezz'ora le chiedo se mi scrive su un foglietto qualche canzone della tipa brasiliana. "E scrivimi anche il suo nome va, che se no mi dimentico".
Stasera mi riconsegnano il pc, estraggo il biglietto dalla tasca dei jeans e digito su youtube il fatidico nome: IVETE SANGALO.
La prima canzone segnata sul foglietto si chiama Poeira. Cerco, clicco, comincio ad ascoltare. Inizialmente mi fa cagare, oltretutto la sto ascoltando con gli auricolari rotti, ne funziona solo uno. Ma mi convinco di ascoltare ancora un po', perchè la tipa era così convinta, e io voglio darle fiducia.
Ed è dopo circa un minuto che il cerchio si chiude. Poeira di Ivete Sangalo è la canzone che ho ascoltato sulla TestaDiCaneMobile dieci mesi fa.
E figa, sono contento.
domenica, febbraio 21, 2010
Dolcemente Riprendersi.
Antonio è tornato. In ritardo di una vita, ma è tornato.
Nel frattempo, mi sono fatto strusciare in faccia le tette dalla mia dentista, dalla quale sono scappato per circa sei mesi. Viene sempre il momento di affrontare i propri vizi.
Ho visto gente, mangiato sushi, sono andato al cinema, ho ricevuto mille messaggi e mille telefonate, che poi soltanto una è quella che conta. Prontoooo ehmmmm sì sono io sono io eeeeh si mi dicaaaaa eeeeee no è che qui non prende bene il cellulare... il resto lo sa la Morosona.
Mi hanno riattivato l'account di Feisbuk, e come primo regalo di bentornato... Ritrovo quella faccia da culo che proprio non mi mancava per niente. Vabbè.
E' andata decisamente meglio venerdì sera al Bar Mogamo, che i Mojito del Varano mi hanno distrutto e la piadina delle Luride mi ha regalato emozioni. Anche il sabato sera è stato piuttosto denso di avvenimenti, ma forse per qualcun altro più che per me. Io mi sono divertito, certo, ma meno di te. MOLTO, MA MOLTO MENO!
Uno scambio di sms con Paul, le coccole con la Minou, una passeggiata con la Morosona che mi ha salvato dall'ansia... Una settimana è passata, domani è un'altra strusciata della dentista ma stavolta farà un po' male. Non sono affatto pronto, ma sono abituato al non essere pronto. Non è un paradosso, è uno stile di vita.
Nel frattempo, mi sono fatto strusciare in faccia le tette dalla mia dentista, dalla quale sono scappato per circa sei mesi. Viene sempre il momento di affrontare i propri vizi.
Ho visto gente, mangiato sushi, sono andato al cinema, ho ricevuto mille messaggi e mille telefonate, che poi soltanto una è quella che conta. Prontoooo ehmmmm sì sono io sono io eeeeh si mi dicaaaaa eeeeee no è che qui non prende bene il cellulare... il resto lo sa la Morosona.
Mi hanno riattivato l'account di Feisbuk, e come primo regalo di bentornato... Ritrovo quella faccia da culo che proprio non mi mancava per niente. Vabbè.
E' andata decisamente meglio venerdì sera al Bar Mogamo, che i Mojito del Varano mi hanno distrutto e la piadina delle Luride mi ha regalato emozioni. Anche il sabato sera è stato piuttosto denso di avvenimenti, ma forse per qualcun altro più che per me. Io mi sono divertito, certo, ma meno di te. MOLTO, MA MOLTO MENO!
Uno scambio di sms con Paul, le coccole con la Minou, una passeggiata con la Morosona che mi ha salvato dall'ansia... Una settimana è passata, domani è un'altra strusciata della dentista ma stavolta farà un po' male. Non sono affatto pronto, ma sono abituato al non essere pronto. Non è un paradosso, è uno stile di vita.
venerdì, febbraio 12, 2010
Chiuso Perchè Ce L'Ha Antonio.
La situazione è questa. Il pc è invaso dai virus, e non è il caso di fare troppe domande. Comunque domani Antonio lo ritira e sistemerà tutto. Al limite aspetto di vedere cos'ho combinato su Hattrick, poi glielo porto su. La lontananza sai, è come il vento, e la lontananza dal pc mi rompe molto i coglioni. Non mi troverete su messenger, quindi Fabri non mi squillare trenta volte al giorno. Per quanto riguarda Feisbùk, vabbè, manco già da quattro giorni e sto resistendo bene. Di solito il distacco è una questione ansiogena, ma nella vita c'è di peggio. Per esempio, che so, farsi invertire il flusso sanguigno da quel tizo al Dundy che -l'ho spiegato sabato sera al Bagnino- non va mai per nessun motivo fissato negli occhi. Quindi abbiate fiducia. Io non ne ho, mi pare giusto quindi tocchi a voi. La prossima volta che scriverò un post, il pc sarà sano. Non è un rapporto paritetico, lo devo ammettere. Un po' mi mancherete.
E poi tornerò, come sempre.
E poi tornerò, come sempre.
mercoledì, febbraio 10, 2010
Il Vero Profeta.
"Il Profeta" dura due ore e mezza quindi prima di entrare in sala è meglio dirigersi alla toilette, non si sa mai. Frequento i bagni dell'Apollo da qualche tempo, e stranamente non mi sono mai affratellato con nessuno, nè mi sono successi episodi bizzarri. Paradossalmente, proprio questa tranquillità è ferocemente bizzarra.
Dunque entro, due porte davanti a me, una a sinistra e una di fronte. Quella di sinistra è chiusa, sento dei rumori dentro, ok il bagno è occupato. Quella davanti a me pure è chiusa, e sento il rumore della serratura che viene mossa. Tlic tlac tatatlic tlitlitlac, la porta è a scrigno e ha quella chiusura un po' malefica, che è facile rimanere chiusi dentro o non chiudere proprio (non so quale preferire, onestamente). Il tlitlic tlitloc continua per svariati secondi: ho un film che iniza tra un quarto d'ora, quindi posso dedicare la mia esistenza agli altri. Non come quella mattina dell'incendio, che per salvare una donna che non c'era mi sono bigiato l'appello di Storia del Teatro. Eccazzo, certi traumi ti segnano.
Scusi, tutto a posto?
Eh si si eh...
Senta vuole una mano?
NO NO NO è che... porc... (a questo punto è chiaro, il tizio si è chiuso dentro)
Guardi, provo un attimo con una chiave magari riesco da fuori a...
Provi con... se ha un cacciavite a stella, ci vorrebbe proprio... perchè qui è...
Eh si guardi ora provo con la chiave, non è che... (mi guardo in giro, c'è un viavai totale in sto cesso manco fossimo ai Magazza, porca troia ma nessuno si ferma a dare una mano)
Intanto, il tizio spinge la porta a destra e a sinistra e quasi la scardina.
Senta, se vuole vado a chiamarle qualcuno così...
No no maaaaaa sono io
Ehm... io... andrei a chiamare non so perchè se lei...
NO NO (a questo punto la verità emerge), SONO IO CHE DEVO SISTEMARE LA PORTA, SONO IO, SONO GIA' QUI!
Ebbene sì, il cretino che mi ha poi successivamente fatto scardinare una porta a scrigno con la sola forza delle mie nodose dita era proprio il tecnico che doveva aggiustare la serratura. MA FIGA! MA IO DICO! MA COME CAZZO SI FA!
Riesco nella temibile impresa di liberarlo dal bagno, e vengo quindi ringraziato caldamente dal prode tecnico, il quale poi esclama: ora qui bisogna sistemare la serratura, sennò è pericoloso! Della porta scardinata e via dicendo non si preoccupa. Si sistemerà. Io me ne vado, sai mai che arriva il proprietario del cinema e se la prende con me.
Centocinquanta minuti dopo sono tornato sul luogo del misfatto, ma lui non c'era più. Volato verso tazze lontane, a regalare libertà agli altri donando la propria, moderno RobinHood di valori primari e non monetari. Quanta stima, quanto rispetto per questo impavido missionario di pace!
"Il Profeta" è candidato all'Oscar, ma non è niente in confronto a sta storia.
Dunque entro, due porte davanti a me, una a sinistra e una di fronte. Quella di sinistra è chiusa, sento dei rumori dentro, ok il bagno è occupato. Quella davanti a me pure è chiusa, e sento il rumore della serratura che viene mossa. Tlic tlac tatatlic tlitlitlac, la porta è a scrigno e ha quella chiusura un po' malefica, che è facile rimanere chiusi dentro o non chiudere proprio (non so quale preferire, onestamente). Il tlitlic tlitloc continua per svariati secondi: ho un film che iniza tra un quarto d'ora, quindi posso dedicare la mia esistenza agli altri. Non come quella mattina dell'incendio, che per salvare una donna che non c'era mi sono bigiato l'appello di Storia del Teatro. Eccazzo, certi traumi ti segnano.
Scusi, tutto a posto?
Eh si si eh...
Senta vuole una mano?
NO NO NO è che... porc... (a questo punto è chiaro, il tizio si è chiuso dentro)
Guardi, provo un attimo con una chiave magari riesco da fuori a...
Provi con... se ha un cacciavite a stella, ci vorrebbe proprio... perchè qui è...
Eh si guardi ora provo con la chiave, non è che... (mi guardo in giro, c'è un viavai totale in sto cesso manco fossimo ai Magazza, porca troia ma nessuno si ferma a dare una mano)
Intanto, il tizio spinge la porta a destra e a sinistra e quasi la scardina.
Senta, se vuole vado a chiamarle qualcuno così...
No no maaaaaa sono io
Ehm... io... andrei a chiamare non so perchè se lei...
NO NO (a questo punto la verità emerge), SONO IO CHE DEVO SISTEMARE LA PORTA, SONO IO, SONO GIA' QUI!
Ebbene sì, il cretino che mi ha poi successivamente fatto scardinare una porta a scrigno con la sola forza delle mie nodose dita era proprio il tecnico che doveva aggiustare la serratura. MA FIGA! MA IO DICO! MA COME CAZZO SI FA!
Riesco nella temibile impresa di liberarlo dal bagno, e vengo quindi ringraziato caldamente dal prode tecnico, il quale poi esclama: ora qui bisogna sistemare la serratura, sennò è pericoloso! Della porta scardinata e via dicendo non si preoccupa. Si sistemerà. Io me ne vado, sai mai che arriva il proprietario del cinema e se la prende con me.
Centocinquanta minuti dopo sono tornato sul luogo del misfatto, ma lui non c'era più. Volato verso tazze lontane, a regalare libertà agli altri donando la propria, moderno RobinHood di valori primari e non monetari. Quanta stima, quanto rispetto per questo impavido missionario di pace!
"Il Profeta" è candidato all'Oscar, ma non è niente in confronto a sta storia.
martedì, febbraio 09, 2010
DUE.
Due anni di sguardi, di coccole e baci, di ninne e poi di nanne. Due anni da quella chiacchierata notturna sulle poltrone della WhiteHouse, e mi sembra, a volte, di essere ancora lì, svagato ed entusiasta, incerto sul futuro ma proprio per questo felice. Felice di averti al mio fianco; ed è così oggi come allora. Due anni di tortellini al burro, pantagruelici pranzi domenicali e scherzi alla povera Nika (giustamente mi odia). Tanti litigi, tante urla, ma molti più abbracci, carezze e riappacificamenti, che l'amore non è bello se non ti minaccio col mattarello. Un messaggio a notte, d'obbligo, un anello regalato quasi per scherzo diventato poi emblema di un amore puro, sincero, inaspettato. Ricordo la tua camminata scalza e gioiosa, ricordo il nostro primo sguardo, i nostri primi pensieri, le nostre prime volte mano nella mano. E quindi è tutto per te.
Felice Biniversario, Morosona del mio cuore.
Felice Biniversario, Morosona del mio cuore.
domenica, febbraio 07, 2010
Happy Birthday To You e La Torta A Me
Una minaccia con annesso coltello, una macchina ribaltata a cento metri, una consegna nel cuore della notte, la compagnia della festeggiata che viene buttata fuori dal locale, le rivelazioni sconcertanti sul finire di serata. Cronaca di un sabato sera al Dundas. Il peggior bar di Caracas a venti minuti dal Duomo di Milano.
mercoledì, febbraio 03, 2010
E Rimanere Sospeso
A volte ci sono, a volte non ci sono. A volte mi va di uscire coi pantaloni della tuta, anche se poi quando viene sera fa freddo. A volte mi siedo in fondo sulla 67 per fare il balordo, a volte mi metto davanti vicino al conducente per fare il babbo. A volte blogger s'impalla e mi impedisce di rispondere ai commenti, e allora m'incazzo. A volte sono io, a volte non sono io. A volte vorrei dormire, a volte vorrei essere svegliato. A volte salgo una fermata prima, così magari trovo posto, a volte me la faccio a piedi così non devo aspettare. A volte vorrei vivere nell'aria e rimanere sospeso senza più ostacoli, come diceva Pelù. A volte mi rendo conto, a volte non mi rendo conto. Tutto sfugge. Il tempo, i sentimenti, le certezze, le preoccupazioni. Tutto. Ma tanto tutto si ripresenta, prima o poi. Verranno ancora, tutti quanti, a bussare alla mia porta.
A volte ci sono, a volte non ci sono.
A volte ci sono, a volte non ci sono.