Entro e comincio a canticchiare, alè alè alè ooooh, sempre ti sosterrem... in attesa degli eventi che al Dundas non mancano mai, e dimenticandomi del tempo perchè, l'ho imparato sulla mia pelle nel lontano 2004, il tempo al Dundas ha un andamento tutto suo.
Sempre ti sosterrem, all'inizio è una storia di cotoletta e cocacola, che devo fare il bravo. Finirò la serata avendo mischiato per benino coca, birra, jager e sambuca. Tanto perchè poi stamattina dovevo andare a donare un po' di alcol: speriamo che ci abbiano trovato dentro anche un po' di sangue, altrimenti lo sbattimento è stato inutile.
E alè alè, ale oh, si chiacchiera, si cazzeggia, si ride, ci si abbraccia. Siamo una generazione molto confusa, mi dice. Tu come ti senti per esempio? Io? Bè... molto, molto confuso. Abbracciami. E tiriamo un paio di schiaffi al Bagnino va', che tanto se li merita sempre.
Sempre ti sosterrem... mentre il Bagninazzo mi illustra i suoi futuri progetti, il pensiero va ai trent'anni: dice l'amoredelleelementari, ragazzi vi prego giuratemi che sarà così fino ai trenta, e poi ci metteremo tutti a posto. Sì sì ok ne riparliamo, però intanto ce lo facciamo un weekend a Venezia? Torniamo a dormire in quel cazzo di posto di frati e dopocena spegniamo i cellulari: se ci dobbiamo beccare, allora lo faremo come avremmo dovuto fare quindici anni fa.
Aaaaaaaaalèèèèèèè alèèèèèèèèè aleeeeeeeee oooooooooooooh, l'ultimo sussulto lo regala il giochino di magia con le chiavi della macchina che si materializzano attaccate alla portiera; Silvietto un po' ci maledice, ma in fondo ci ama. Vuole mandarci un ultimo giro ma riesco stoicamente a rifiutare l'offerta. Torno a casa che sono le due. Il risveglio, ovvio, è un po' traumatico. Il viaggio verso il Policlinico è lieto, la procedura richiede un po' di tempo ed io ho troppo sonno, ma in definitiva va tutto bene. Certo che quella cartolina di un'alba con faro annesso, appesa nello studio della dottoressa, mi ha inebetito non poco. Tutte le altre cartoline, e le foto, erano raggruppate e messe insieme quasi l'una sull'altra. Quella del faro, invece, si stagliava là in alto a sinistra in solitaria. Ma non c'è neanche tempo per questi discorsi. Al di là di ogni retorica, oggi ho fatto qualcosa di buono.
Rimane, comunque, l'amarezza di essere andato da solo. Che Joe è sempre contento di avere tanti amici. Ma quando poi fa queste cose da solo, si fa mille domande che scaccia subito via.
"Senza il tuo mal di vivere... non saresti tu."
Ha sempre avuto ragione lei.
Ed anche l'iPod è tornato a fare gli scherzi.
Feelin' Restless, oggi più che mai.