Ecco, ho fame, ho perso un altro kg e mezzo, va bene così ma ora ho fame. Oggi dopo tanto tempo sono tornato dall'Ali Baba a gustarmi un sontuoso kebab. Ci voleva. Con tutta quella bella salsina e le cipolle e l'insalatina... Dai, come l'Ali Baba non ce n'è. Rimango comunque un estimatore del Mekan, eh. Perchè in fondo al Mekan, quando lo fanno buono, lo fanno davvero buono. L'Ali Baba è più costante, non ti delude mai. Il Mekan invece può sorprenderti: in positivo ma anche in negativo, purtroppo. I migliori kebab, ed anche i peggiori, li ho mangiati al Mekan, quindi è inutile girare intorno alla questione. L'Ali Baba invece è diventato col tempo un posto assolutamente fondamentale per altri motivi: quando il nostro amico turco infatti attacca a parlare è un delirio... io cerco sempre di stargli dietro, di capire cosa voglia davvero esprimere con quella marea di mezzi suoni abbozzati, mezze parole sospese che sembrano non volere uscire dalla sua bocca... ma è impossibile. E' più di un anno che ci racconta le sue storie, ma nè io nè il Bagnino Pizzettato siamo mai riusciti a cogliere il vero significato delle sue peripezie verbali.
Mi piacerebbe registrarlo e poi trascrivere quello che dice, perchè veramente, ha uno stile nel parlare che è addirittura paradossale; è un incrocio tra una candid camera e un reiterato vilipendio alla Lingua Italiana. La disconnessione è tale che non si riesce neanche ad immaginare a che punto del discorso si sia arrivati -spesso mi ritrovo a pensare "starà finendo? è a metà? quanti avvenimenti ancora deve raccontare prima di arrivare alla morale della storia? chi lo sa?".
Il kebab comunque, già buono di suo, alla fine prende ancora più gusto... quel gusto dell'assurdo che devi per forza avere. Perchè alla fine, anche non capendo mai nulla di quello che ci dice, il Turco Inventore di Metalinguaggi è diventato davvero nostro amico. Ci tratta col massimo riguardo, si preoccupa se non ci vede per un po', insomma... a modo suo ci vuole bene.
E noi, alla stessa maniera, gli vogliamo bene.